Cina: ergastolo per aver acquistato armi giocattolo

Il 18enne Liu Dawei molto probabilmente non pensava che acquistando 24 fucili giocattolo da un sito online potesse finire in carcere.

Eppure, nel momento in cui il pacco stava per arrivargli a casa, la polizia si è presentata alla porta per prenderlo e trascinarlo in prigione con l’accusa di traffico d’armi: secondo gli agenti, infatti, 20 di quei 24 fucili erano armi vere. Altro che giocattoli.

Arresto legittimo, dunque? Non proprio, perché il punto debole sta proprio nella definizione che la legge cinese dà di arma da fuoco: qualunque prodotto dotato di canna e capace di lanciare un oggetto con un’energia uguale o superiore a 1,8J/cm2 è di fatto un’arma.

A questo punto nulla importava se le armi acquistate dal ragazzo cinese non fossero in grado di uccidere e probabilmente neanche di ferire qualcuno: dal momento in cui la forza con cui sparano oggetti supera il valore, per la legge di arma si tratta.

Da qui, la condanna: il giudice ha dato a Liu l’ergastolo, anche se in un primo momento aveva persino valutato la pena di morte. Ma l’avvocato di Liu ha presentato ricorso e sui social network la polemica è divampata in men che non si dica: gli utenti sono praticamente tutti schierati dalla parte del giovane.

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