“Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno”?

L’Italia è piena di modi di dire, se vogliamo anche divertenti e strani, che trovano la loro origine in tradizioni e modus operandi del passato, che si sono ripetuti e tramandati, anche grazie alle leggende dei nostri nonni, nel corso del tempo, diventando oggi dei veri e propri must del gergo colloquiale moderno, in grado di adattarsi perfettamente ad ogni contesto e da utilizzare, a seconda delle necessità, per spiegare in maniera, anche colorita, effettivamente cosa ci passa per la testa in quel preciso momento.

Uno dei modi di dire, tra i più gettonati, soprattutto al Sud Italia, nel Napoletano per la precisione, è il seguente: “Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno!”, che sta ad indicare, il portare a termine un compito e di fare immediatamente, quasi senza sosta, quello successivo.

La storia ci narra che il detto derivi da una frase pronunciata da Papa Leone X, intorno al 1500. Infatti, durante una funzione, il prelato nominò ben trenta nuovi cardinali. Al termine della cerimonia, però, si accorse di averne erroneamente dimenticato uno, cioè il trentunesimo. Rimediò alla sua mancanza, dando onore anche all’escluso e rispose alla folla meravigliata, proprio così: “chi ha fatto trenta può fare trentuno”.

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